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L’ACROLITO DI APOLLO ALEO

L’esempio più noto di statua costruita secondo la tecnica acrolita

È uno dei grandi capolavori della scultura del V secolo a.C.. L’Acrolito di Apollo Aleo è uno dei pochissimi reperti rinvenuti realizzati con la tecnica acrolitica. Venne scolpita tra il 440 e il 430 a.C. da un artista greco per il tempio di Apollo Aleo che delimitava il confine nord della colonia Krimisa (Mid/Il vino delle Olimpiadi). La testa in marmo, ritrovata quasi intatta, insieme alla mano sinistra e ai piedi, è la parte più spettacolare e secondo gli studiosi raffigurerebbe Apollo Citaredo, seduto su di uno sgabello forse in atto di suonare la cetra. La tecnica acrolitica era una tecnica evoluta che consentiva di ottenere una fisionomia la più vicina possibile alla realtà. La testa fu scoperta dall’archeologo Paolo Orsi a Cirò Marina nel 1924 durante la prima campagna di scavi a Punta Alice, nell’area dove sorgeva il Tempio. L’acrolito viene attribuito alla grande tradizione attica influenzata da Fidia. La testa marmorea è conservata oggi al Museo Archeologico di Reggio Calabria.

L’ACROLITO DI APOLLO ALEO
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