LUIGI LILIO
L’inventore dell’attuale Calendario Gregoriano
È il progettista della riforma del calendario ancora oggi quasi universalmente adottato: il medico e matematico Aloysius Lilius, Luigi Lilio, calabrese di Psycròn, oggi Cirò, nato nel 1510.
La modifica attuata dal Calendario Gregoriano, ufficialmente entrato in vigore il 15 ottobre 1582, a seguito dell’emanazione della bolla “Inter Gravissimas” di Papa Gregorio XIII (da cui prese il nome), si era resa necessaria per una piccola imperfezione di calcolo (circa 11 minuti e 14 secondi annui in più) che presentava il precedente Calendario Giuliano (promulgato da Giulio Cesare nel 46 a.C.) ma che, nel lungo periodo, aveva determinato un significativo scarto di tempo.
Infatti, l'anno solare non dura 365 giorni e 6 ore, come prevedeva il Calendario Giuliano, bensì (con precisione al secondo) 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi. Il non aver tenuto conto, per secoli, di tale piccolo scarto, aveva fatto avanzare il computo dei giorni di 10 unità. Tra le numerose proposte, la commissione di esperti, nominata da Gregorio XIII, (della quale vi faceva parte Vincenzo Lauro, di Tropea, astronomo e medico, vescovo di Mondovì e consigliere teologico) scelse quella elaborata dal medico e matematico calabrese Aloysius Lilius. L’ingegnoso progetto di riforma del calendario elaborato da Luigi Lilio permetteva di mantenere l'equinozio di primavera in una data fissa e certa, il 21 marzo, e consentiva di determinare con precisione la data della Pasqua (ragione primaria per cui la Chiesa si era assunta l'incarico di mettervi mano).
Tale riforma stabiliva: primo, di cancellare letteralmente dal calendario i giorni compresi tra il 5 e il 14 di ottobre del 1582, per recuperare il tempo perduto; secondo, levare l'anno bisestile in alcune occasioni, quelli centenari, eccetto quelli multipli di 400, per impedire l’accavallarsi di errori negli anni a seguire.